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titolo 2016-04-18 - S. CATERINA DA SIENA - Cosa direbbe oggi ai potenti della Terra e della Chiesa?

Il 29 Aprile la Chiesa cattolica festeggia Santa Caterina da Siena (Siena 25 Marzo 1437 - Roma 29 Aprile 1380), particolarmente onorata nella sua città natale ma in special modo anche a Varazze dove, nel 1376, di ritorno da Avignone (dove si era recata per convincere Papa Gregorio XI a tornare a Roma), pregò affinchè fosse scongiurata una epidemia di peste che aveva iniziato a contagiare la popolazione, e fu esaudita dal Signore.

Cosa direbbe oggi Santa Caterina da Siena ai potenti della terra e della Chiesa?

Mistica con doni straordinari e anima contemplativa, Caterina Benincasa incarnò appassionatamente il carisma domenicano e fu per i suoi contemporanei e concittadini una instancabile e coraggiosa operatrice di pace, di giustizia, di difesa della Verità e della Chiesa.

Avvicinandosi alla sua vita e alla sua autentica esperienza di donna cristiana, in un'epoca non molto diversa dalla nostra poiché era contrassegnata da guerre, lotte fratricide, tensioni e rivolte sociali, pirateria, scorribande delle compagnie di ventura che terrorizzavano le popolazioni, e persino dalla terribile "peste nera" (che decimò 1/3 della popolazione europea), viene spontaneo sentire da un lato tutto il fascino e l'attrazione per una donna così, "tutta d'un pezzo" [1] e dall’altro ci si guarda intorno chiedendosi: “Ma oggi, in Italia e in Europa, esistono Sante così? Sante di così grande fede, coraggio, chiarezza di idee e di azioni? E se Caterina fosse nostra contemporanea, cosa direbbe ai grandi e ai potenti della terra e della Chiesa? Trovare o tentare di trovare una risposta a quest’ultima domanda non è facile perché si rischierebbe facilmente di far dire alla santa senese quello che in realtà è solamente il frutto del nostro pensiero. Caterina da Siena era innanzitutto una donna di grande e profonda preghiera: lo Spirito Santo la illuminava e lei a sua volta chiedeva allo Spirito Santo di confermarla nella fede e nell’affidamento al Signore, di dare luce e sapienza    alle sue parole ed azioni. Tant’è che pregava sempre intensamente e specialmente prima di ogni incontro importante.

Caterina era considerata da tutti “Graziosa e giudiziosa nel dire” ( scrive il suo biografo più noto, Raimondo da Capua). Aveva una dirompente personalità, una forza d’animo eccezionale, che cercava di trasmettere ai suoi discepoli spirituali con la frase: “Non accontentatevi di ciò che è piccolo, perché Dio si attende cose grandi”.

Nonostante i contrasti e le forti incomprensioni con sua mamma Monna Lapa, Caterina, penultima di ben 25 fratelli, riuscì ad ottenere di entrare, a soli 16 anni, nell'ordine domenicano delle Mantellate, donne per lo più vedove, che si dedicavano alla preghiera e alle opere di carità. Fu suo padre Jacopo Benincasa a comprendere più intimamente la vocazione sua figlia, intuendo che il Signore la stava chiamando per una via che non sarebbe stata quella di sposarsi ed avere una sua famiglia ma quella di consacrarsi interamente a Dio per compiere una missione nel mondo che l'avrebbe portata ad essere protagonista fra i grandi della terra.

Illetterata, raccolse attorno a sé una cerchia di teologi, letterati e artisti (l'allegra brigata) che la chiamano “mamma” e che si considerano suoi figli. DIVENNE PROTAGONISTA DI UNA INTENSA ATTIVITA’ DI DIREZIONE SPIRITUALE. Lanciò a re, principi e Papi appelli incessanti alla giustizia e alla pace, gettò il seme di una possibile riforma della Chiesa. Ma soprattutto persuase papa Gregorio XI a lasciare Avignone e a riportare la Santa Sede a Roma. Compose scritti memorabili per profondità teologica e bellezza di lingua, per cui entrò nella storia della letteratura (le sue opera più note sono le Lettere e il Libro della Divina Provvidenza).

Fu proclamata Santa nel 1461 da Pio II; Patrona d’Italia nel 1939 da Pio XII, con S. Francesco di Assisi;  “Dottore della Chiesa”  il 4 Ottobre 1970, da Papa Paolo VI [2]; nel 1999 Giovanni Paolo II la dichiarò Co-patrona d’Europa con Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Il tutto in soli 33 anni!

Lei, che pure fu molto severa e sincera nell’ammonire preti, Vescovi, Cardinali e persino il Papa, amò tantissimo la Chiesa e ai suoi figli spirituali sul letto di morte lasciò questo testamento spirituale: « Tenete per fermo, carissimi, che io ho dato la vita per la santa Chiesa ».

Lascio a Elena Bonoche ha scritto una poesia dedicata a Santa Caterina da Siena che ne coglie l'anima, le parole  migliori per rivolgerci a lei con quello stesso Spirito con cui ella visse la sua breve ma intensa vita: “Per una fialetta di profumi appartenuta a Caterina Benincasa, senese” (pagg. 560-564 E-BOOK Poesie Opera Omnia), che la Santa portava con sé quando andava nell’Ospedale cittadino ad assistere gli ammalati:

 

...Tu soltanto hai compreso,
vergine bianca e nera,
che ai suoi occhi delusi
di Amore non amato
eppure sempre in caccia
di cuori umani,
è lo stesso vuotare
una fialetta pura
o un’altra già appannata
da molte mani.

Quel che conta è versare
fino all’ultima goccia
l’olio odoroso
che in sé nascosto  reca
ogni creatura... (Elena Bono)

 

 

 

 

 

PER UNA FIALETTA DI PROFUMI APPARTENUTA A CATERINA BENINCASA, SENESE

 

Dedicato alla memoria di mio padre, Francesco Bono

 

Quella fialetta di profumi
- vetro soffiato
e argento cesellato -
oggettino di lusso, si direbbe,
per dama bella
sorridente e lieve,
usa a lasciare
dietro a sé per via
nell’odorosa scia
un sentore di luoghi
sconosciuti
o perduti
- i Giardini perduti della Gioia -
a struggente tortura
ed amorosa pena
di cuori umani,
tu invece la recavi,
vergine bianca e nera,
nascosta fra le pieghe
della veste severa
per le strade di Siena
oltre le porte
dell’Ospedale della Scala
per lenire con l’alito dell’Eden
i deserti bruciati della febbre
le livide paludi della cancrena
fungaie verminose di bubboni
in tempi di morìa
ed affioranti a poco a poco
da sudori vischiosi d’agonia
le pietraie ghiacciate della morte.

Tu pensavi a colei
che recava nascosta fra i suoi veli
e l’onda dei capelli vaporosi
la sua fialetta di profumi,
e ne lisciava lacrimando
i piedi stanchi polverosi
e la testa umiliata
dello Straniero senza baci.

Lui guardava
e taceva,
prima di dire piano:
«Non la inquietate:
lei mi prepara per la sepoltura.
Quello che ha fatto oggi
questa creatura
non sarà più dimenticato».

Tu soltanto hai compreso,
vergine bianca e nera,
che ai suoi occhi delusi
di Amore non amato
eppure sempre in caccia
di cuori umani,
è lo stesso vuotare
una fialetta pura
o un’altra già appannata
da molte mani.

Quel che conta
è versare
fino all’ultima goccia
l’olio odoroso
che in sé nascosto  reca
ogni creatura
da luoghi sconosciuti
chissà se perduti
- i Giardini perduti della Gioia -.

È lo stesso
serbare
con tremore geloso
la bella fiala
- vetro soffiato
argento cesellato -
per ritornare mille volte
in amorosa spola
all’Ospedale della Scala,
o rompere la fiala
in un convito
una volta, una sola.

 

Settembre 1972  Settembre 1989

di Stefania Venturino

N.B. Il quadro rappresenta le nozze mistiche di Santa Caterina - di Clemente de Torres



[1] Nel 1437, durante una sera di carnevale, mentre tutti si divertivano in città,  Caterina ebbe l’esperienza delle “nozze mistiche” con il Signore, il quale, mettendole l’anello al dito, Le disse: Ecco io ti sposo a nella fede, a me tuo Creatore e Salvatore…Da qui in avanti, o figliola, agisci virilmente e senza alcuna titubanza in tutto quello che, per disposizione della mia provvidenza, ti sarà messo davanti”.

[2] ...Ciò invece che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la lucida, profonda ed inebriante assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede, contenuti nei Libri Sacri dell’Antico e del Nuovo Testamento: una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolarissime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta ad un carisma di sapienza dello Spirito Santo, un carisma mistico. Caterina da Siena offre nei suoi scritti uno dei più fulgidi modelli di quei carismi di esortazione, di parola di sapienza e di parola di scienza... (Paolo VI  - Omelia 3 Ottobre 1970)

 

 

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