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titolo 2016-09-04 - Madre Teresa di Calcutta e la sete di anime e di amore di Gesù: un modello per il mondo del volontariato

Dalla GMG di Cracovia alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta domenica 4 Settembre in Piazza San Pietro: alcune tappe da non dimenticare e sulle quali ritornare anche in futuro.

In questo periodo di pausa estiva ho preso nota di alcuni momenti importanti della vita della Chiesa guidata da Papa Francesco che meritano a mio parere di essere approfonditi e tenuti presenti:

-          La cerimonia solenne per il 65° anniversario di Sacerdozio del Papa Emerito Benedetto XVI con Papa Francesco lo scorso 28 Giugno nella sala Clementina in Vaticano, in cui i due Papi si sono scambiati parole di reciproca stima, affetto, fiducia, ammirazione. E questo è un fatto da non trascurare se si vuole tenere unite, o quantomeno vicine, le diverse anime della Chiesa, che si riconoscono più nel pensiero e nella pastorale dell’uno o dell’altro Pontefice.

-          La Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia, dal 25 al 31 Luglio, ricca di incontri ed appuntamenti importanti, culminati nell’Omelia di Papa Francesco ai giovani durante la Santa Messa finale celebrata nel Campus Misericordiae. Un’omelia che mette a nudo il cuore del Pastore Francesco, che incoraggia, esorta, educa, ammonisce i giovani affinchè aprano il loro cuore all’Amore di Dio e alla sua chiamata: “Cari giovani, non vergognatevi di portargli tutto, specialmente le debolezze, le fatiche e i peccati nella Confessione: Lui saprà sorprendervi con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli “sì” con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo! Non lasciatevi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che richiede anche la rinuncia, e un “no” forte al doping del successo ad ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi”. Nell’Omelia il Santo Padre traccia un articolato percorso educativo e di vita che merita di essere riproposto ai giovani impegnati nei vari gruppi parrocchiali, e che vale comunque per tutti.

Papa Francesco, con il suo nuovo stile pastorale che tanto entusiasmo ha suscitato fra la gente, ma che ha provocato e sta provocando anche critiche severe e accorate da una parte della Chiesa che forse vorrebbe da lui una maggiore decisione e chiarezza su alcuni temi di dottrina e di morale cristiana (per esempio sul tema della famiglia, sul rapporto con le altre religioni ed in particolare con l’Islam, sull’impegno della testimonianza cristiana in ambito culturale e teologico oltre che sociale) è certamente un protagonista rilevante del nostro tempo, che ha la capacità di scuoterci in profondità e quindi di mettere in crisi le nostre raggiunte certezze e presunte sicurezze allo scopo, presumibilmente, di promuovere la crescita personale di ciascuno di noi.

Non è un caso che proprio pochi giorni fa, il 17 Agosto 2016,  con una Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio”, Papa Francesco abbia istituito il nuovo Dicastero per lo sviluppo umano integrale, particolarmente competente nelle questioni che riguardano le migrazioni, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura”. “In tutto il suo essere e il suo agire, la Chiesa è chiamata a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo alla luce del Vangelo – si legge nel Motu Proprio del Pontefice -. Tale sviluppo si attua mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato”.

Il Dicastero è chiamato ad approfondire la dottrina sociale della Chiesa (Compendio) – si legge nello Statuto - ,  adoperandosi “affinché essa sia largamente diffusa e tradotta in pratica e i rapporti sociali, economici e politici siano sempre più permeati dallo spirito del Vangelo”.

La canonizzazione di Santa Madre Teresa di Calcutta, Domenica 4 Settembre, è nel segno di questa particolare sensibilità pastorale di Papa Francesco verso i più poveri e bisognosi. Una santa, Madre Teresa di Calcutta, che è diventata la Madre di tutti per eccellenza, in India e nel mondo intero, perché ha saputo testimoniare con una fede tanto incrollabile quanto sofferta il Suo amore per gli ultimi, per i più poveri fra i poveri, nei quali lei riconosceva il volto di Cristo sofferente e mendicante di amore.

"Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata - ha detto Papa Francesco nella sua omelia durante la Messa di canonizzazione, in uno dei suoi passaggi più forti -. Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che «chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero». Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini – dinanzi ai crimini! - della povertà creata da loro stessi.

Ad una delle sue prime suore, che per la prima volta andava con lei nelle baraccopoli di Calcutta, Madre Teresa di Calcutta diceva che aveva la possibilità di fare come la Madonna, perché tutti quei bambini poveri che le venivano intorno, sporchi e spesso malati, erano dei piccoli Gesù.

Madre Teresa è stata, già in vita, una icona dell’amorevole misericordia di Dio e ha irradiato la luce del Suo amore su tante persone, per mezzo delle opere di misericordia corporali e spirituali – si legge nel comunicato del Postulatore Padre. Brian Kolodiejchuk, MC. Dal Cielo continua a realizzare la sua missione e porta la luce a chi sulla terra vive nell’oscurità. Con la canonizzazione la Chiesa la offre come esempio e come aiuto a coloro che, come lei, “desiderano ardentemente accendere la fiamma d’amore e di pace in tutto il mondo”. Può essere considerata la santa patrona di chi ha maggiormente bisogno della misericordia di Dio”.

La frase che si trova in tutte le case delle Missionarie della Carità accanto al Crocifisso è: “HO SETE”. Madre Teresa di Calcutta ha sentito rivolta a sè questa invocazione del Signore gridata nel momento del supremo sacrificio. A Gesù assetato dell’amore e della salvezza delle anime Teresa ha dato tutto. Una delle sue frasi più famose e citate è: “Date tutto ciò che il Signore si prende da voi. Prendete tutto ciò che il Signore vi dona”.

Papa Francesco l'ha indicata come modello cui ispirarsi per tutto il mondo del volontariato.

Stefania Venturino

 

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