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titolo 2016-09-20 - Eucaristia sorgente della Missione: perchè non partecipare ogni giorno alla Santa Messa?

Dal XXVI Congresso Eucaristico Nazionale di Genova (15-18 Settembre 2016)

Eucaristia sorgente della missione: perché non partecipare ogni giorno alla Santa Messa?

Nella mia Diocesi ho proposto questo: perché non considerare la possibilità di partecipare alla Santa Messa feriale e non solo domenicale? Perché non recuperare anche l’antica usanza di andare a far visita al Santissimo quando passiamo davanti ad una Chiesa?

Lo ha detto S.E. Mons. Alberto Tanasini , Vescovo di Chiavari, a Genova, nel corso della sua catechesi su  “L’Eucaristia e la via del trasfigurare” che si è svolta sabato 17 Settembre nella Chiesa del Gesù in occasione del  XXVI Congresso Eucaristico Nazionale, dal titolo “L’eucaristia sorgente della missione”, che si è concluso domenica 18 Settembre. Un congresso particolarmente ricco per quantità e qualità di contenuti e per la partecipazione e il coinvolgimento di tanti giovani. Migliaia sono stati i delegati diocesani da tutta Italia e i fedeli che hanno preso parte ai solenni momenti di preghiera, alle Celebrazioni Liturgiche e alle Catechesi che si sono svolte nel capoluogo ligure dal 15 al 18 Settembre. E particolarmente numerosi sono stati anche i giornalisti di stampa, radio e televisione, che hanno seguito l’evento, in primis TV2000 che ha realizzato diverse dirette.

 “Annunciare il Vangelo è vivere Cristo, e partecipare alla missione è vivere la Chiesa. E quando si vive l’incontro con Gesù – così come si vive un rapporto d’amore – l’orizzonte cambia, il cielo è diverso, la vita prende spessore. In Lui tutto è diventato luce, anche le croci”…- ha detto il Presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco, delegato speciale del Santo Padre per il Congresso, nell’Omelia di apertura dei lavori. E ancora: “ La Chiesa nasce dal Crocifisso, dal suo sangue versato e dal suo corpo dato. Nasce dal suo abbandono tra le braccia del Padre. E l’Eucaristia ci porta, a nostra volta, tra le braccia di Dio, rinnovando la gioia di essere figli di Colui che “ha tanto amato gli uomini da mandare il suo Figlio per noi”: essere figli e fratelli è la Chiesa. Celebrare i divini misteri è dunque per la Chiesa tornare alla fonte della grazia, al grembo della vita secondo lo Spirito. Lontani da questa fonte, la buona volontà si  prosciuga, la perseveranza si allenta, l’entusiasmo degli inizi perde smalto, le delusioni e la stanchezza hanno il sopravvento: anche l’amore ha le sue fatiche!..”.

Al centro del Congresso è stata la giornata di sabato 17 Settembre, in cui otto Vescovi hanno tenuto altrettante Catechesi in diverse chiese della città e precisamente sui temi:  “L’eucaristia e la via dell’uscire”, tenute da S.E. Mons. Guglielmo Borghetti (Vescovo di Albenga Imperia) e S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla (Vescovi di Novara) rispettivamente nella Cattedrale di San Lorenzo e nella Basilica di Santa Mara delle Vigne;  “L’Eucaristia e la via del trasfigurare di cui hanno parlato S.E. Mons. Alberto Tanasini (Vescovo di Chiavari) e S.E. Mons. Antonio Suetta (Vescovo di Ventimiglia-Sanremo) rispettivamente nella Chiesa del Gesù e nella Basilica di San Siro; “L’Eucaristia e la via dell’annunciare, trattate da S.E. Mons. Vittorio Viola (Vescovo di Tortona) e da S.E. Mons. Nunzio Galantino (Segretario Generale della CEI); ed infine “L’Eucaristia e la via dell’abitare” e L’Eucaristia e la via dell’educare” tenute rispettivamente da S.E. Mons. Luigi Palletti (Vescovo di La Spezia – Sarzana  Brugnato) nella Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano, e da S.E. Mons. Vittorio Lupi (Vescovo di Savona-Noli), nella Basilica di Santa Maria Immacolata.

Alle catechesi è quindi seguita l’Adorazione Eucaristica solenne nel Porto Antico, dove il SS. Sacramento, accompagnato dal Vescovo di Chiavari S.E. Mons. Tanasini, è entrato ed ha sostato davanti all’Acquario a bordo della motovedetta della Guardia Costiera,  seguita da dodici pescherecci simboleggianti i 12 Apostoli. “Adorare è recuperare la misura delle cose, quell’essenziale che conta davvero nel cammino della vita” – ha detto il Card. Angelo Bagnasco all’arrivo del Santissimo Sacramento dal mare. L’orchestra del Teatro Carlo Felice e la Schola Cantorum hanno animato l’ora di preghiera, diretti dal M° Marco Frisina, mentre alla lettura di brani evangelici seguivano momenti di silenzio per la preghiera e l’Adorazione personali. Un silenzio ed una preghiera palpabili di migliaia di persone che, seppur in un contesto di piazza che avrebbe potuto non favorire il raccoglimento, esprimevano il loro sentimento di devozione e di bisogno di mettere Dio al centro della propria vita. Al termine, processionalmente, il SS. Sacramento è stato portato nella Cattedrale di San Lorenzo.

Domenica, infine, la Santa Messa conclusiva in Piazzale Kennedy. “ Nel cuore dell’uomo, di ogni uomo, è viva l’attesa di una “pienezza” di felicità e di un “per sempre” nell’amore; attesa più grande di ciò che è temporale e puramente mondano.- ha detto il Card. Angelo Bagnasco. È questa fame dell’anima che spinge la folla a seguire Gesù, nell’intuizione che le sue sono parole autentiche – “parole di vita eterna” – che svelano e portano a compimento il mistero dell’esistenza. Ora, in ogni rapporto di comunione, soprattutto sponsale, viene il momento in cui – da sole – le parole non bastano più. Si fa allora prepotente l’esigenza del dono totale di sé, che quelle parole invera.”

Gli spunti di riflessione e soprattutto gli stimoli per una crescita personale nella fede e nella testimonianza della propria fede in Gesù Cristo sono stati moltissimi in questi tre giorni di Congresso genovese, che ha visto la Chiesa italiana unita attorno al Suo cuore pulsante che è Gesù Eucaristico,  per adorarLo e per trarre da Lui la forza necessaria per testimoniarLo e servirLo, e per indicare agli uomini ed alle donne del nostro tempo Chi è Colui che davvero ci ama perché davvero ci conosce, Colui che col Suo amore misericordioso ci salva dall’abisso della nostra ferita mortale che si chiama superbia.

Tornando alle parole del Vescovo Tanasini, che suggeriva a tutti di pensare alla possibilità di andare a Messa ogni giorno, penso che si tratti di una proposta da non lasciar cadere perché è immensa la ricchezza che la nostra amata Chiesa Cattolica offre ai Suoi fedeli attraverso la celebrazione eucaristica quotidiana (sul sito della CEI vi sono alcune indicazioni interessanti sull’Ars Celebrandi). La Santa Messa, attraverso la mensa della Parola e la mensa del Pane e del Vino consacrati, attraverso i suoi riti e gesti, mette l’uomo in contatto con Dio, coinvolgendolo totalmente, anima e corpo. E se “l’Eucaristia ci pone nel “noi” che è la Chiesa, comunità di fratelli che invocano il pane dell’anima per saper spezzare anche il pane materiale della giustizia e della pace” (Omelia di S.E. Card. Bagnasco di domenica 18 Settembre) , anche nella Mensa della Parola Dio è presente perchè “è Cristo che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura” (n. 1088 del Catechismo della Chiesa Cattolica pag. 716 e-book) e la Sua Parola divina realmente parla a ciascuno di noi PERSONALMENTE, calandosi nelle pieghe della nostra vita quotidiana e nelle circostanze storiche di ogni tempo.

Viviamo un momento davvero difficile e oscuro, in cui la guerra e la violenza sembrano prendere sempre più spazio gettando sul futuro ombre inquietanti che ci fanno paura ed interpellano le nostre coscienze e pensiero. Cosa possiamo fare? Come dobbiamo reagire? A quale speranza possiamo aggrapparci?

Leggete, per esempio, cosa diceva la prima lettura di ieri lunedì 19 Settembre, dal Libro dei Proverbi e vedrete quanto ciò che contiene non ha tempo e vale per sempre.

Stefania Venturino

PRIMA LETTURA (Pr 3,27-34)
Il Signore ha in orrore il perverso.

Dal libro dei Proverbi

Figlio mio:
non negare un bene a chi ne ha il diritto,
se hai la possibilità di farlo.
Non dire al tuo prossimo:
«Va’, ripassa, te lo darò domani»,
se tu possiedi ciò che ti chiede.
Non tramare il male contro il tuo prossimo,
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
Non invidiare l’uomo violento
e non irritarti per tutti i suoi successi,
perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la sua benevolenza.

Parola di Dio

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