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titolo 2016-10-07 - Madonna del Rosario. Preghiera per "beghine" o "arma" capace di vincere le guerre?

7 Ottobre – Festa della Madonna del Rosario. Preghiera per "beghine" o “arma” capace di vincere le guerre?

Una volta San Giovanni Paolo II ebbe a dire che “il Rosario è la preghiera più virile”. La fonte non è certa, ma è molto interessante e viene riportata in un articolo pubblicato su TEMPI.IT che pubblicava alcune testimonianze polacche raccolte dal tribunale di Cracovia per la prima fase del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II.

La storia dà ragione al Santo Papa polacco perché la festa della Madonna del Rosario o della Vittoria fu istituita da Papa Pio V a seguito della storica Battaglia di Lepanto (7 Ottobre  1571) che, proprio grazie alle preghiere alla Vergine Maria,  vide la piccola flotta cristiana “miracolosamente” vincere sulla imponente flotta turca, consegnando all’Europa cinque secoli di libertà. Si racconta che il l’ammiraglio ottomano Alì Pascià ebbe ad esclamare: “Temo più le preghiere di questo Papa, che tutte le milizie dell’imperatore”. A questo proposito, l’intervista allo storico Federico Leoni che Federico Cenci ha pubblicato su ZENIT il 7 Ottobre del 2014 è, pur nella sua brevità, interessante.  Cita infatti le circostanze salienti che portarono alla vittoria della cristianità sull’Islam  nella Battaglia di Lepanto  e al ruolo fondamentale che ebbe la preghiera alla Madonna per sostenere il morale dei combattenti e dare loro il coraggio di affrontare la battaglia nonostante la disparità enorme di forze in campo. L’intervista si chiude poi con un forte richiamo alla necessità di conoscere la storia per comprendere meglio l’attualità, che vede una parte del mondo islamico in guerra aperta con l’altra, con esplicite minacce ed attentati che mirano a destabilizzare e sottomettere anche il mondo occidentale.

Riguardo alla storia del Rosario, esso ha origine nel 150 salmi che si recitavano nei monasteri e si sviluppa a partire dall’850 fino al 1521, quando ad opera del domenicano Alberto di Castello si arriva alla forma definitiva del Rosario così come oggi lo conosciamo.  Sul sito della Santa Sede c’è una sezione che spiega come si recita il Santo Rosario e dal 1478 ad oggi si contano oltre documenti pontifici sul Rosario. L’ordine domenicano  è il grande promotore della preghiera del Santo Rosario nel mondo e Papi particolarmente devoti a Maria con la preghiera del Rosario sono considerati, in particolare, Pio V, che invitò tutti i cristiani ad utilizzarla; Leone XIII, che scrisse 12 Encicliche sul Rosario; Giovanni Paolo II che, con la lettera apostolica «Rosarium Virginis Mariae» (2002), reintrodusse i misteri luminosi sulla vita pubblica di Gesù. “Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. – si legge nella lettera apostolica. … pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico…”.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 971, che riguarda il “Culto della santa Vergine” si legge: …”La pietà della Chiesa verso la santa Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano”.[1] La santa vergine “Viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio”, sotto il cui presidio i fedeli, pregandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità…Questo culto…, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove”; [2] esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana del santo Rosario, “compendio di tutto quanto il Vangelo”. [3]

Riguardo alla struttura del Rosario, il n. 2678 dice che “La pietà medioevale dell’Occidente ha sviluppato la preghiera del Rosario, sostitutiva per il popolo della preghiera delle Ore”…”Maria è l’orante perfetta, figura della Chiesa. Quando la preghiamo, con lei aderiamo al disegno del Padre, che manda il Figlio suo per salvare tutti gli uomini. Come il discepolo amato, prendiamo con noi la Madre di Gesù, diventata la Madre di tutti i viventi. La preghiera della Chiesa è come sostenuta dalla preghiera di Maria, alla quale è unita nella speranza” (n. 2679).

E’ interessante notare come il Catechismo si soffermi su alcuni elementi costituiti della preghiera che, per essere tale, deve coinvolgere tutti i piani dell’essere umano. “La meditazione mette in azione il pensiero, l’immaginazione, l’emozione e il desiderio. Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. La preghiera cristiana di preferenza si sofferma a meditare i “Misteri di Cristo”, come nella lectio divina o nel Rosario. Questa forma di riflessione orante ha un grande valore, ma la preghiera cristiana deve tendere più lontano: alla conoscenza d’amore del Signore Gesù, all’unione con Lui” (n. 2708).

Il Santuario più importante sulla devozione a Maria e al Santo Rosario è quello di Fatima, perché fu in quelle Apparizioni (1917) che la Vergine si raccomandò di recitare ogni giorno il Santo Rosario per la pace e per fermare la guerra. Sulle Apparizioni di Fatima, la Congregazione per la Dottrina della Fede (allora presieduta dal Card. Ratzinger) ha espresso il suo commento teologico su richiesta di Giovanni Paolo II (13 Maggio 2000).

(N.B. Nell'immagine: cassa processionale della Madonna della Misericordia nel Santuario di Savona)



[1] Paolo VI – Esort. Apostolica “Marialis cultus”, 56

[2] Concilio Vat. II, Cost. Dogmatica Lumen Gentium, 66

[3] Paolo VI, Esort. Apostolica “Marialis cultus, 42

 

di Stefania Venturino

 

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