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titolo 2018-10-03 - Sinodo dei Vescovi - I giovani, la fede e il discernimento vocazionale

Inizia oggi 3 Ottobre, fino al 28 Ottobre, il Sinodo dei Vescovi sul tema I GIOVANI, LA FEDE e IL DISCERNIMENTO VOCAZIONALE.

Nel documento di presentazione, nell’introduzione, viene messa il luce la continuità del cammino intrapreso con le Esortazioni Apostoliche Evangelii Gaudium e Amoris Laetitia, ponendo l’attenzione sui giovani, su come accompagnarli nel loro cammino e su come ascoltarli: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11): ecco il progetto di Dio per gli uomini e le donne di ogni tempo e dunque anche per tutti i giovani e le giovani del III millennio, nessuno escluso.

Annunciare la gioia del Vangelo è la missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa. Il Sinodo sulla nuova evangelizzazione e l’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium hanno affrontato come compiere questa missione nel mondo di oggi; all’accompagnamento delle famiglie incontro a questa gioia sono stati invece dedicati i due Sinodi sulla famiglia e l’Esortazione Apostolica Postsinodale Amoris laetitia.

In continuità con questo cammino, attraverso un nuovo percorso sinodale sul tema: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», la Chiesa ha deciso di interrogarsi su come accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza, e anche di chiedere ai giovani stessi di aiutarla a identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la Buona Notizia. Attraverso i giovani, la Chiesa potrà percepire la voce del Signore che risuona anche oggi. Come un tempo Samuele (cfr. 1Sam 3,1-21) e Geremia (cfr. Ger 1,4-10), ci sono giovani che sanno scorgere quei segni del nostro tempo che lo Spirito addita. Ascoltando le loro aspirazioni possiamo intravvedere il mondo di domani che ci viene incontro e le vie che la Chiesa è chiamata a percorrere.

Consapevole della sua responsabilità e della sua ricchezza spirituale, la Chiesa intende, oggi come sempre, non mancare il suo appuntamento con la storia, a partire dalla sua capacità di aiutare i giovani a comprendere in quale modo, concretamente, Dio ha pensato di realizzare la loro chiamata all’amore, dando loro gli strumenti per capire quale sia la loro vocazione, tanto nella vita personale quanto in quella sociale.

La vocazione all’amore assume per ciascuno una forma concreta nella vita quotidiana attraverso una serie di scelte, che articolano stato di vita (matrimonio, ministero ordinato, vita consacrata, ecc.), professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc. Assunte o subite, consapevoli o inconsapevoli, si tratta di scelte da cui nessuno può esimersi. Lo scopo del discernimento vocazionale è scoprire come trasformarle, alla luce della fede, in passi verso la pienezza della gioia a cui tutti siamo chiamati.

La Chiesa è consapevole di possedere «ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste» (Messaggio del Concilio Vaticano II ai giovani, 8 dicembre 1965); le ricchezze della sua tradizione spirituale offrono molti strumenti con cui accompagnare la maturazione della coscienza e di un’autentica libertà.

Nell’ Instrumentum Laboris sono indicati tutti i temi che saranno affrontati in queste 3 settimane di lavori, suddivisi in 3 parti: Riconoscere, Interpretare, Scegliere.

  • I PARTE. Riconoscere: La Chiesa in ascolto della realtà (Essere giovani oggi, Esperienze e linguaggi, Nella cultura dello scarto, Sfide antropologiche e culturali, In ascolto dei giovani)
  • II PARTE. Interpretare: Fede e discernimento vocazionale (La benedizione della giovinezza, La vocazione alla luce della fede, Il dinamismo del discernimento vocazionale, L’arte di accompagnare)
  • III PARTE. Scegliere: Cammini di conversione pastorale e missionaria (Una prospettiva integrale, Immersi nel tessuto della vita quotidiana, Una comunità evangelizzata ed evangelizzatrice, Animazione e organizzazione pastorale, Seminari e case di formazione).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica introduce il tema della vocazione al n. 1878, con il carattere comunitario della vocazione umana: “Tutti gli uomini sono chiamati al medesimo fine, Dio stesso. Esiste una certa somiglianza tra l’unità delle Persone divine e la fraternità che gli uomini devono instaurare tra loro, nella verità e nella carità. L’amore del prossimo è inseparabile dall’amore per Dio”. Riguardo alla vocazione universale a cercare Dio, al n. 30 si legge: “”Gioisca il cuore di chi cerca il Signore” (Sal,105,3). Se l’uomo può dimenticare o rifiutare Dio, Dio però non si stanca di chiamare ogni uomo perché viva e trovi la felicità. Ma tale ricerca esige dall’uomo tutto lo sforzo della sua intelligenza, la rettitudine della sua volontà, un “cuore retto” ed anche la testimonianza di altri che lo guidino alla ricerca di Dio”. Ed è questo saper testimoniare per accompagnare il compito più delicato della Chiesa e dei suoi Pastori.

Tre verbi, che nei Vangeli connotano il modo con cui Gesù incontra le persone del suo tempo, ci aiutano a strutturare questo stile pastorale: uscire, vedere, chiamare.

Uscire verso il mondo dei giovani – si legge nel documento di preparazione del Sinodo - richiede la disponibilità a passare del tempo con loro, ad ascoltare le loro storie, le loro gioie e speranze, le loro tristezze e angosce, per condividerle: è questa la strada per inculturare il Vangelo ed evangelizzare ogni cultura, anche quella giovanile. Quando i Vangeli narrano gli incontri di Gesù con gli uomini e le donne del suo tempo, evidenziano proprio la sua capacità di fermarsi insieme a loro e il fascino che percepisce chi ne incrocia lo sguardo. È questo lo sguardo di ogni autentico pastore, capace di vedere nella profondità del cuore senza risultare invadente o minaccioso; è il vero sguardo del discernimento, che non vuole impossessarsi della coscienza altrui né predeterminare il percorso della grazia di Dio a partire dai propri schemi”.

In questo mese di Ottobre, dedicato a Maria, in cui il Santo Padre ha chiesto a tutti i fedeli del mondo di pregare ogni giorno il Santo Rosario e l’invocazione a San Michele Arcangelo per proteggere la Chiesa dagli attacchi satanici, particolarmente violenti oggi, preghiamo anche per i lavori di questo importante Sinodo sui giovani, che sono lo snodo cruciale per l’evangelizzazione dell’intera società.

 

 

di Stefania Venturino

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