La Chiesa inquadra il tema della sessualità, o meglio la realtà della sessualità umana, a partire dall’origine dell’uomo e della donna. Le domande di senso, sul chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, sono le domande di sempre e di ogni persona, sono la molla di ogni ricerca umana, di ogni filosofia, di ogni cultura. Pensare alla sessualità come qualcosa di sganciato dalle nostre origini e persino dal senso della nostra vita, qualunque siano le credenze e le convinzioni personali, è una semplificazione che rischia di banalizzare quella che invece è una delle espressioni più alte della nostra dignità creaturale, e di figli e figlie di Dio.
“Dio creò l’uomo a sua immagine… maschio e femmina li creò” (Gen. 5,1-27).
Abbiamo mai meditato in profondità queste parole?
L’uomo, creato da Dio a Sua immagine e somiglianza, è “maschio e femmina”. Quindi, ciascuno di noi, nel suo essere sessuato, è portatore di questo mistero originario, cioè ontologico, sostanziale, rivelatore della grandezza ed unicità dell’uomo nel panorama dell’universo.
Al n. 2331 il Catechismo della Chiesa Cattolica dice:
« Dio è amore e vive in se stesso un mistero di comunione e di amore. Creandola a sua immagine [...] Dio iscrive nell’umanità dell’uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell’amore e della comunione ». « Dio creò l’uomo a sua immagine; [...] maschio e femmina li creò » (Gn 1,27); « Siate fecondi e moltiplicatevi » (Gn 1,28); « Quando Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati » (Gn 5,1-2). Più avanti, al n. 2336, il Catechismo recita: “Gesù è venuto a restaurare la creazione nella purezza delle sue origini”. C’è da chiedersi: “Quando mai abbiamo dedicato del tempo a riflettere sulla nostra sessualità come qualcosa che ci riporta alle nostre origini e specificamente alla purezza delle nostre origini?”.
Ai numeri precedenti si legge: 2333 Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare. L’armonia della coppia e della società dipende in parte dal modo in cui si vivono tra i sessi la complementarità, il bisogno vicendevole e il reciproco aiuto.
2334 « Creando l’uomo “maschio e femmina”, Dio dona la dignità personale in egual modo all’uomo e alla donna ». « L’uomo è una persona, in eguale misura l’uomo e la donna: ambedue infatti sono stati creati ad immagine e somiglianza del Dio personale ».
In queste affermazioni, che naturalmente nascono e si fondano sulla Sacra Scrittura, la Chiesa dimostra quanto abbia ben chiara e a cuore la pari dignità dell’uomo e della donna pur senza confonderli o sovrapporli fra loro, ma anzi esaltandone e difendendone le peculiarità .
2335 Ciascuno dei due sessi, con eguale dignità, anche se in modo differente, è immagine della potenza e della tenerezza di Dio. L’unione dell’uomo e della donna nel matrimonio è una maniera di imitare, nella carne, la generosità e la fecondità del Creatore: « L’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne » (Gn 2,24). Da tale unione derivano tutte le generazioni umane.
2336 Gesù è venuto a restaurare la creazione nella purezza delle sue origini. Nel discorso della montagna dà un’interpretazione rigorosa del progetto di Dio: « Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore » (Mt 5,27-28). L’uomo non deve separare quello che Dio ha congiunto. |
Per meglio approfondire |
La Tradizione della Chiesa ha considerato il sesto comandamento come inglobante l’insieme della sessualità umana.