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titolo 2016-02-26 - Elena Bono: BISOGNA TEMERE LA PAROLA, MAI DISSACRARLA

In imminente uscita, per il secondo anniversario della morte della scrittrice,  l’ebook POESIE OPERA OMNIA, Ed. Breviario Digitale, con note inedite dell’autrice e una appendice di alcune poesie tradotte. A Pescara, presso il Mediamuseum, un incontro dal titolo “L’universo narrativo di Elena Bono”, che prende spunto dalla riedizione del lungo racconto “La moglie del Procuratore”, Ed. Marietti(facente parte del volume Morte di Adamo”).

Il 26 Febbraio 2014 Elena Bono tornava alla casa del Padre. Lucida fino alla fine, il giorno prima di morire aveva chiesto ancora di poter ricevere la Santa Comunione, abituata come era ad andare a Messa ogni giorno, fino a quando la salute glielo permise, e poi a riceverla a casa, nel suo letto di malattia, della quale mai si lamentò.

Poetessa e scrittrice di rara statura, cultura e umiltà, Elena Bono fu anche una maestra di vita, per aver aiutato tanti suoi lettori, spesso giovani che poi le scrivevano per ringraziarla ed incontrarla, ad affrontare e superare momenti difficili della loro vita, oppure a sentirsi stimolati e confermati nel loro impegno personale, civile e religioso, a lottare per quella Libertà che è presupposto di ogni vera conquista umana, purchè sia sottomessa alla Verità e alla Giustizia che hanno la loro origine in Dio.

Professoressa amatissima e indimenticata dai suoi studenti, ai quali dava in casa sua lezioni di letteratura italiana, di latino e di greco, sempre tenendo un Rosario in tasca che sgranava continuamente nei momenti di pausa, Elena Bono era non solo maestra di vita ma anche attenta “allieva” e ascoltatrice dei suoi personaggi, che si sforzava di rispettare in ogni minima sfumatura e dettaglio, specie nel loro linguaggio. Non erano quindi personaggi creati in modo funzionale, da condurre dove voleva l’autore, quanto piuttosto soggetti che andavano a visitarla,  come attraverso delle “visioni” – spesso violente e penose, come più volte ha raccontato - chiedendole di essere accolti, riconosciuti, ascoltati, serviti attraverso la sua penna con cui dava loro la parola, una parola per la Bono era sacra e quindi al servizio della Verità, pena la sua profanazione. “Ricordiamoci che Gesù è il Verbo che si è fatto carne” – ripeteva spesso la poetessa. Per Elena Bono profanare la parola, togliendole il suo aggancio alla Verità e quindi alla sua sacralità, significava profanare Dio [1], con possibili conseguenze distruttive per l’uomo pari addirittura a quelli “di una bomba atomica”.

Per ricordarla e portare avanti la conoscenza della sua opera, oltre all’imminente pubblicazione del volume ebook Poesie Opera Omnia (Ed. Breviario Digitale), il Mediamuseum di Pescara organizza per oggi 26 Febbraio alle ore 17,30 un incontro dal titolo L’universo narrativo di Elena Bono , con la partecipazione degli studiosi Marco Presutti, Ugo Perolino e Stefania Segatori.

 

 

 

CONGEDO

A tutti, a tutto addio.
Lasciatemi andare.
Al termine della lunga giornata
ho scoperto che si può piangere tanto
e non versare una lacrima sola.

 

Elena Bono (Poesia Opera Omnia, Le Mani, pag. 428)

 

 

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[1] Come e perché ho cominciato a essere cristiana

 

 

di Stefania Venturino

 

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