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titolo 2016-05-28 - Il mio ricordo di GIORGIO ALBERTAZZI con ELENA BONO

Il Maestro aveva recitato "EDIPO RE" (tradotto da Elena Bono) a Taormina, nel 1999, con Irene Papas.

Andai a vederlo al Teatro di Cairo Montenotte il 2 Febbraio del 2011, nello spettacolo Filosofi alle primarie”, partite a scacchi da Platone a Ratzinger, di Carlo Monaco, regia e con Giorgio Albertazzi [1].

Faceva molto freddo ma mi decisi ad andare ugualmente perché sapevo che Giorgio Albertazzi aveva recitato con Irene Papas  l’”Edipo Re” di Elena Bono al Festival Taormina Arte nel Luglio del  1999  e volevo portargli di persona una copia di MORTE DI ADAMO, una delle allora ormai in esaurimento copie pubblicate da Francangelo Scapolla (1988, ed. EmmeE – Le Mani), editore storico della Bono dopo gli esordi con Garzanti negli anni ‘50. [2]

Al termine dello spettacolo, applauditissimo (quella sera vinse “Protagora” , mi pare), andai ad aspettare il Maestro all’uscita del camerino e fu molto disponibile con tutti coloro che si erano fermati per salutarlo. Gli consegnai una busta con dentro “Morte di Adamo” e gli dissi: ”Si ricorda di Elena Bono?”. E lui “Come no! La mia carissima Elena! Come sta?...”.

Passammo subito a parlare di Morte di Adamo e Albertazzi mi disse che conosceva molto bene quel libro e che anzi aveva preso a piene mani dal racconto “La moglie del procuratore” per un testo che anche lui  aveva scritto su Pilato.

Poi gli dissi che Elena sarebbe stata contenta di salutarlo al telefono, e mi diede il numero della sua assistente.

L’8 Febbraio, mentre mi trovavo a casa di Elena, telefonammo ad Albertazzi e rimasi colpita dal tono di grande cordialità reciproca di quella telefonata, come fossero amici di vecchia data che erano sempre rimasti in contatto.

E poiché di fatto, in realtà, non si sentivano da molti anni, forse addirittura dal 1999, cosa poteva farli sentire così uniti? Certamente il grande amore per il teatro, la letteratura, la parola.

Al termine di quella telefonata Elena mi dettò una lettera indirizzandola al “carissimo e preziosissimo Giorgio” cui allegava, in anteprima, la pièce  “Dialogo di Michelangelo con la morte” che stava per essere pubblicato nel volume “L’erba e le stelle. Racconti e pièce di teatro da camera”.

La lettera si concludeva così: “…se Michelangelo tremava e nello stesso tempo confidava nella Misericordia di Dio, puoi tremare e confidare anche tu, nonché io che sono la tua affezionatissima Elena Bono”.

Non sapemmo mai se Giorgio Albertazzi lesse o meno quella piece ed Elena attese invano un suo riscontro. Per molti mesi, ogni settimana, mi chiedeva se avessimo ricevuto una risposta e al mio diniego Elena si faceva come un po’ seria, attenta, come qualcuno che è in ascolto ed in attesa di un segno, di una risposta, di un incontro in Colui che è al centro della vita di ogni persona.

Michelangelo concludeva con queste parole il suo dialogo con la morte: “Non abbiamo bisogno di dottori sottili e non di teutonici brutali. Solo di Santi. Solo di Santi. Una pioggia di Santi. E allora, per salutare la loro ascesa al cielo, suoneremo davvero le nostre campane. Con questa fede io mi presento a Dio(di Elena Bono, L’erba e le stelle, Ed. Le Mani 2011, pg. 74).

 

 


 

[1] Uno spettacolo-evento nato in collaborazione con il filosofo bolognese Carlo Monaco, un one-man show nel quale Albertazzi presta voce e corpo al pensiero di grandi come Protagora, Platone, Nietzsche e Ratzinger Il confronto avviene sulle mosse dei pezzi degli scacchi, che rappresentano i paradigmi generali delle due contrapposte concezioni filosofiche, degli alfieri (i valori ideali di riferimento), dei cavalli (le procedure metodologiche), delle torri (la capacità previsionale-profetica del futuro), della regina (il sommo bene o prima delle virtù) e del re (la natura del potere e della politica). Le partite sono tre: la prima Platone contro Protagora, la seconda Nietzsche contro Ratzinger e la terza la finale tra i due vincitori decretati dal pubblico nelle precedenti sfide.

[2] Oggi Morte di Adamo è disponibile, in versione conforme a quella originaria cartacea, solo in formato e-book. La casa editrice Marietti ha pubblicato nel 2015 “La moglie del procuratore” e nel 2016 “Morte di Adamo e altri racconti”.

 

di Stefania Venturino

 

 

Alcuni capolavori di Elena Bono sono disponibili solo in formato e-book.

Vai subito alla scheda dei libri:

Morte di Adamo (Ediz. 2013) (*) Morte di Adamo (Ediz. 2015) (*) Poesie. Opera Omnia Una valigia di cuoio nero

 

Anche se non è mai diventata "famosa", Elena Bono è considerata da molti studiosi una delle più grandi scrittrici del Novecento e i suoi libri (teatro, poesia, romanzo) sono destinati a restare, a perdurare nel tempo. Dopo gli esordi con Garzanti, negli anni '50, Elena Bono è stata pubblicata esclusivamente da una piccola casa editrice di Recco (GE): la EMMEE poi diventata LE MANI. Si deve quindi alla generosità e al coraggio del suo titolare, Francangelo Scapolla, divenuto negli anni anche amico intimo della Bono, tutta la produzione letteraria della scrittrice dagli anni '80 fino alla sua morte, nel 2014.

Recentemente la casa editrice Marietti ha ripubblicato a sè stante "La moglie del procuratore" (2015), il lungo racconto facente parte della raccolta "Morte di Adamo" , e "Morte di Adamo - e altri racconti" (2016), a completare quello che la stessa Elena Bono riteneva essere il suo capolavoro assoluto. La nostra versione e-book di MORTE DI ADAMO è invece completa, e contiene anche alcune note inedite della scrittrice, dettate negli ultimi anni della sua vita.

A chi le chiedeva cosa fosse per lei essere una scrittrice e quale rapporto avesse coi suoi libri, Elena Bono rispondeva:
"In tutta la mia opera ho raccontato la Passione di Cristo che si rinnova nella storia".

(*) Le due edizioni ebook di "Morte di Adamo" differiscono solo nella copertina; entrambe sono conformi alla versione originale integrale pubblicata prima da Garzanti e poi da EmmeE, comprendente anche il lungo racconto "La moglie del procuratore".

 

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